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Torino come i nostri occhi

Racconto e fotografie del gruppo locale di Torino del Movimento Giovani 

Sin dall’inizio della sua storia, il gruppo torinese del Movimento Giovani ha utilizzato diversi linguaggi per parlare di migrazioni, intercultura e inclusione sociale.

Nel 2025 il gruppo ha lavorato alla mostra Torino..come i nostri occhi, una raccolta di foto e di storie di luoghi significativi della città, realizzata con il supporto tecnico dellɜ studentɜ del corso di Operatore grafico Ipermediale della Piazza dei Mestieri di Torino.

L’obbiettivo è stato quello di contribuire a mostrare come tutte le differenze non debbano essere vissute come un problema, bensì come un punto di forza, un’opportunità di arricchimento, una spinta a guardare oltre i propri limiti, siano essi fisici, mentali e/o culturali.

La mostra, infatti, racconta la città attraverso il punto di vista di giovani migranti.

La mostra sarà inaugurata all'Open Day di Civico Zero Torino "Il mondo in una stanza", a cui parteciperemo dal 14 al 16 maggio.

Le foto e i racconti che si possono leggere qui sotto sono parte della nostra candidatura al concorso DIMMI di Storie Migranti

Torino...come i nostri occhi

Torino è una città dai molti volti e sfumature, con una lunga storia di migrazioni, interne ed esterne, che l’hanno resa nelle sue tante trasformazioni una metropoli eterogenea e interculturale. Camminando per le vie della città si possono attraversare scenari molto diversi, spesso limitrofi, e gli spazi urbani sono vissuti da chi li abita in modo differente. Lo sguardo non è mai neutro, la percezione di un luogo cambia a seconda di chi osserva. Bello - brutto, sicuro - non sicuro, sono modalità di percepire lo spazio in base ai propri parametri culturali, sociali, politici, storici e in base alla storia che ognuno di noi porta nello zaino della vita. Noi abbiamo scelto di raccontare la nostra città attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. Questi luoghi sono per molti torinesi evocativi di stereotipi, pregiudizi e semplificazioni: spaccio, sporco, delinquenza, paura e immigrazione. Le foto sono il nostro punto di vista su questi spazi e le storie che raccontiamo sono come i nostri occhi li vedono restituendo a ciascuno profondità, ricchezza, unicità.

 

Mercato di Porta Palazzo, Torino
Mercato di Porta Palazzo, Torino

Ciao, sono Piero, quando sono arrivato in Italia 6 mesi fa mi sono sentito un po’ male perché ho lasciato tutto, gli amici, la famiglia e i miei studi per venire a costruire un futuro migliore, come molti altri ragazzi e ragazze. Quando sono arrivato a Torino, ero spaesato e mi sentivo molto lontano da casa. Mentre giravo per la città cercando di conoscerla ho scoperto Porta Palazzo, un quartiere con tante culture. Si sentono tante lingue nel grande mercato, ci sono tanti banchi e negozi diversi. Lì ho visto la bandiera del Perù, il mio Paese e mi ha riportato alla mente diversi ricordi belli, come il cibo e la gente, e questo mi ha fatto sentire a Casa.

 

Parco Dora, Torino
Parco Dora, Torino

Mi chiamo Marwan. Sono originario del Marocco e vivo in Italia da circa un anno e quattro mesi. Dopo aver lasciato casa, la prima città in cui sono arrivato è stata Torino. C'è un posto dove mi sento a mio agio qui, Parco Dora. È un posto tranquillo dove puoi sentirti in pace e non ci sono persone cattive. Ci sono spazi in cui giocare insieme, come campi da calcio, da basket e da tennis e una pista di pattinaggio, senza dover pagare un biglietto d'ingresso, così tutti possono giocare. Al Parco Dora puoi andare a giocare con i tuoi amici e conoscere nuove persone, anche italiane. Lì ho conosciuto molti dei miei amici che ho qui a Torino, che sono diventate persone importanti per me. Parco Dora è un posto sicuro anche per le persone senza documenti, perché le pattuglie della polizia sono poche e chi fa esercizio fisico non viene fermato. Mi sento al sicuro al Parco Dora.

 

te marocchino Porta Palazzo, Torino
Porta Palazzo, Torino

Mi chiamo Abelhakim. A Porta Palazzo giro ancora dopo 3 anni e 9 mesi che vivo in Italia, è il posto che frequento di più della città e anche adesso che sto scrivendo queste parole sto tornando dal Bar degli Amici, un bar al centro della piazza. Il Bar degli Amici è uno dai posti che mi fa venire ancora voglia di andare lì, anche solo per prendere un bicchiere di the marocchino fuori casa. Stare in quel bar mi fa sentire un po' che sono in Marocco mentalmente. Non solo per il the, ma anche perché tutti miei amici che si fermano lì sono 80% marocchini e questo mi lascia sentire che sono sempre a casa, ma con delle persone che conosco da pochi anni. Noi lo chiamiamo “Bar El Arabi”, perché è l’unico punto in cui ci incontriamo per bere il vero thè marocchino. È il nostro centro, anche se abitiamo lontano, veniamo qui.

 

Piazza Carlo Felice, Torino
Piazza Carlo Felice, Torino

Mi chiamo Fatima e sono arrivata dal Marocco 10 mesi fa. Ho lasciato il mio paese, i miei amici e la mia famiglia alla ricerca del mio futuro e dei miei studi. Facendo questa mossa, ho dovuto essere coraggiosa e imparare ad affrontare nuove sfide. Spero di poter costruire una nuova vita. Mi piace questo posto. Ogni tanto vado in questo posto perché c'è un giardino con un laghetto. Quando sono lì, mi godo il sole, sedendomi e rilassandomi in giardino. L'atmosfera suggerisce un tranquillo luogo all'aperto, ideale per stare bene, giocare e leggere.

 

tabellone Porta Nuova, Torino
Porta Nuova, Torino

Mi chiamo Mamadi, sono in Italia da quasi due anni. Ho lasciato il mio paese, la mia famiglia e i miei amici cari per avere un futuro migliore, per
trovare un lavoro stabile e per ottenere una possibile brillante carriera nello sport. La stazione di Porta Nuova è un ottimo luogo in cui trovare dei mezzi in grado di trasportarti e di viaggiare per l’Italia. Mi sento bene in questo posto perché vedo le persone che arrivano e partono. Mi incanta vedere il modo in cui si muovono, si mischiano tra di loro, si incrociano i loro percorsi. In questo luogo ho potuto scoprire l’esistenza dei tabelloni degli orari dei treni, ciò l’ho trovato molto rassicurante e curioso, poiché nel mio paese d’origine tutto ciò non esiste, i binari sono pochi e i treni arrivano ad orari imprevisti. La stazione mi ha dato la possibilità di conoscere e di incontrare nuove persone, attraverso un semplice scambio di domande e di richieste.

 

Corso Sommelier, Torino
Corso Sommelier, Torino

Il racconto di una storia è uno spazio di relazione, un incontro, la possibilità di sfogare ciò che hai dentro e tirarlo fuori dove può vivere e respirare, di riprendersi uno spazio per non essere invisibili. Raccontare ed essere ascoltati è indispensabile per esistere e per essere riconosciuti come persone. Chi ascolta ha la possibilità di imparare accogliendo una storia unica, andando oltre il luogo comune di pensare per categorie uniformi e recuperare, invece, le dimensioni delle soggettività. Come forma di racconto abbiamo scelto i luoghi perché spesso si immagina che, per chi vive lontano dalla sua terra d’origine, questi abbiano soltanto un senso soltanto funzionale, dove fare o cercare delle cose, ma non è così. I luoghi diventano pian piano anche luoghi dell’anima, delle emozioni e degli incontri.