Il Movimento Giovani a IMPOSSIBILE 2024
Abbiamo partecipato a Impossibile, l'evento biennale di Save the Children per conoscere e affrontare le sfide che riguardano i diritti di bambinɜ e adolescenti in Italia e nel mondo. Anche quest'anno abbiamo contribuito come Movimento Giovani a portare la voce della nostra generazione.
Sono stati due giorni di dibattiti, workshop e dialoghi tra generazioni e con le istituzioni su temi come la povertà minorile, le aspirazioni delle giovani generazioni, il mondo dell'informazione, l'inclusione scolastica e tanto altro.
La nostra redazione under 25 ci racconta come è andata.
Plenaria prima giornata - Povertà minorile e aspirazioni: uno sguardo sull’Italia
La prima plenaria di IMPOSSIBILE 2024 ha trattato il tema Povertà minorile e aspirazioni, prendendo in considerazione i punti di vista di diversi interlocutorɜ che hanno portato sul palco dell’Acquario Romano le loro esperienze personali e professionali.
Come emerge dall’indagine Domani (Im)possibili presentata da Save the Children, la povertà in Italia colpisce soprattutto le giovani generazioni, che infatti sembrano aver perso fiducia nel futuro e nei propri sogni. La politica e le istituzioni si ritrovano, quindi, a dover affrontare una vera e propria sfida a livello sociale, ossia accompagnare giovani e adolescenti nel loro percorso di realizzazione personale, abbattendo le disuguaglianze economiche e gli ostacoli che fanno sì che non tuttɜ comincino dalla stessa linea di partenza.
Avere uno sguardo pubblico, comunitario, rivolto verso lɜ ragazzɜ, creare relazioni e alleanze intergenerazionali, ritornare a dare il giusto peso politico al concetto di “fiducia”: dare la possibilità a tutti di sognare non è un’impresa impossibile!
Workshop Movimento Giovani - Promuovere la partecipazione giovanile: pratiche innovative in un confronto con ragazzi, istituzioni e terzo settore
“Partecipazione” è una parola chiave per noi del Movimento Giovani: è qualcosa che quotidianamente attuiamo e valorizziamo, cercando di darle concretezza in tutti gli ambienti che abitiamo. Per questo motivo, siamo statɜ proprio noi a curare il workshop Promuovere la partecipazione giovanile: pratiche innovative in un confronto con ragazzi, istituzioni e terzo settore nell’ambito di Impossibile 2024.
Sono stati proposti svariati modelli virtuosi di protagonismo giovanile applicabili in diversi contesti, a partire dalla scuola, vista come luogo di condivisione partecipata di spazi, esperienze ed aspirazioni, fino ad arrivare alle istituzioni, che sempre di più cercano di valutare l’impatto generazionale delle politiche messe in atto e di coinvolgere ragazzɜ nei processi decisionali.
Per favorire e valorizzare queste buone pratiche di partecipazione, sarebbe bello stabilire un solido rapporto di fiducia bidirezionale tra adultɜ e adolescenti, affinché si creino sempre più occasioni di ascolto e confronto costruttivo.
Al workshop abbiamo dialogato insieme a:
- Carla Garlatti, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza;
- Michela Moscoloni, docente Scuola Primaria I.C. Marianna Dionigi, Nemi;
- Paolo Lozzi, dirigente scolastico IC San Basilio Ennio Morricone, Roma;
- Lorenzo Olori, Associazione APPLY, Ascoli Piceno;
- Martina Tundo e Sofia El Goud, Youth Advisory Board UNICEF;
- Marta Coletti e Gabriele Primavera, Consulta dei ragazzi e delle ragazze presso l’AGIA.
- Daniele Frongia, Vice Capo di Gabinetto del Ministro per lo Sport e i Giovani;
- Maria Cristina Pisani, Presidente Consiglio Nazionale Giovani;
- Vanessa Pallucchi, Portavoce Forum Terzo Settore;
- Filippo Longhi e Alessandro Goffredo, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo;
- Beatrice Aimi, Assessora alla Comunità Giovanile del Comune di Parma con Eleonora Urbanetto e Federico Salgado, ragazze e ragazzi della Commissione Giovani.
Workshop - I bambini e il mondo dell’informazione
Se fosse possibile riassumere in una sola frase il workshop sarebbe sicuramente questa: “L’informazione è una conoscenza dei fatti che aumenta la nostra consapevolezza, rendendoci liberi”. Oggi, più che mai, è fondamentale comprendere la prospettiva deɜ ragazzɜ circa le grandi trasformazioni in corso. Proprio per questo motivo, il workshop si è posto la grande sfida di instaurare un dialogo serio e costruttivo tra chi dell’informazione e del raccontare ne ha fatto un mestiere e chi invece, considerata la giovane età, ha deciso di farne uno strumento di riflessione. Troppo spesso lɜ giovani - e la loro voce - sono consideratɜ merɜ spettatorɜ. Ciò che tale dialogo si spera abbia lasciato nelle menti dei partecipanti è dunque il coraggio di immaginare un modo nuovo di fare informazione, a portata di giovane e il più inclusivo possibile.
Leggi l'intervista di Asya Turchi e Giulia D'Angelis a Lorenzo Cremonesi
Plenaria seconda giornata - Cambiare prospettiva, sprigionare il potenziale dei giovani in Africa
L’apertura della seconda giornata, dedicata al tema della cooperazione internazionale con il continente africano, è stata affidata ad Ahmad Ceesay, giovane studente dell'università di Catania che ha parlato dell'importanza non solo dell’istruzione ma anche dei rapporti umani e della coesione sociale. Per riprendere le sue parole: le persone sono la cura delle persone. Il successivo intervento di Lethabo Sithole, Managing Partner di Amila Africa e Chairperson del AfCFTA Youth Forum’s Advisory Board, ha inaugurato i temi predominanti della giornata: il ruolo deɜ giovani nella crescita del continente africano, l’importanza del loro coinvolgimento e le sfide principali che sono destinatɜ ad affrontare.
Partendo da esempi di partecipazione e imprenditoria giovanile con i contributi di Nabaa Radi Tony Abdel-Karim e Arsène Hema, le due tavole rotonde hanno risaltato il potenziale di chi, ad oggi, costituisce il 60% della popolazione del continente, facendo emergere con forza la necessità di investire sulle nuove generazioni.
Workshop - Open Innovation: modelli, collaborazioni e tecnologie per creare impatto sociale
“Innovazione è una parola che viene abusata, talmente sulla bocca di tutti che sembra una strada facile e soprattutto veloce, ma è tutt’altro: innovare significa sperimentare, fallire e poi riprovare, significa avere pazienza” apre così Ivan Ortenzi, il workshop sull’Open Innovation Impact, ossia sui modelli per generare impatto sociale. Adesso, che il tempo stringe e che il modello economico di oggi sta fallendo, c’è bisogno di prendere esempio da alcune iniziative virtuose, come quelle raccontate daɜ membri del panel, di creare una collaborazione nuova, aperta e inclusiva, tra aziende, governi e organizzazioni: l’appello dei panelist a Save The Children è di mettere a disposizione la sua esperienza, la conoscenza dei problemi nelle zone e situazioni più delicate d’Italia e del mondo, dal mondo dell’educazione a quello dei diritti di minori e adolescenti, di proporre i contenuti che dovranno essere studiati in sinergia dalle grandi aziende e dai governi, per trasformare l’intangibile in tangibile.
Workshop - Gli spazi e i tempi dell’inclusione: il percorso di crescita dei minori migranti in Italia
Un impegno collettivo nell’abbattimento delle barriere che ostacolano un’inclusione significativa di minori migranti in Italia ha bisogno di un Manifesto. Così, Mamadi Dioubatè ha aperto il workshop dando forza, attraverso la propria esperienza personale, al Manifesto di Save the Children sui bisogni deɜ minori che arrivano in Italia e devono qui affrontare il percorso di accoglienza. Tanto materiali, come l’esigenza di documenti e di un lavoro, quanto immateriali, come il diritto di sognare, partecipare, ed essere ascoltatɜ, questi bisogni, costantemente richiamati lungo tutto il workshop, hanno legato insieme i due panel dedicati ad “Accoglienza, diritti, lavoro e autonomia abitativa” e agli “Aspetti sociali ed educativi, i talenti e le passioni”. I discorsi sono stati vari e numerosi, ma una cosa è emersa con chiarezza: bisogna che a tuttɜ lɜ bambinɜ sia garantito un futuro.
Leggi l'intervista a Rahma Nur di Lucrezia Agosta
Questo articolo è stato scritto da Martina Varriale, Asya Turchi, Giulia d’Angelis, Carmine De Paola, Lucrezia Agosta